FONTE: ANSA
ROMA – Silvio Berlusconi apre la crisi di governo, pretendendo ed ottenendo le dimissioni del 5 ministri del Pdl. Letta vuole comunque un ”chiarimento” davanti alle Camere per verificare se ci sono i numeri ma soprattutto per addossare al Cavaliere la responsabilità di un ”gesto folle – attacca il premier – solo per coprire le sue vicende personali”. Dopo quasi due mesi di scontro durissimo, nel Pdl vincono i falchi. Dopo l’accelerazione dell’annuncio delle dimissioni di massa dei parlamentari, Berlusconi consuma l’ultimo strappo dopo una riunione ristrettissima nella quale, a quanto si apprende, c’erano Daniela Santanchè e Denis Verdini.
”L’ultimatum di Letta è irricevibile e inaccettabile” si infuria l’ex premier che addossa al Pd la colpa della mancata approvazione del decreto per evitare l’aumento dell’Iva. Ed è in nome di una tassa, definita ”odiosa vessazione”, che il Cavaliere ‘dimissiona’ la delegazione dei suoi ministri al governo. Un’accusa, che viene bollata dai rivali come slogan da campagna elettorale, che il presidente del Consiglio respinge con durezza, arrivando a consigliare agli italiani, su twitter, di ”non abboccare” al Cavaliere che ”gira la frittata” visto che è stato proprio il Pdl, annunciando le dimissioni di massa, a creare un ”vulnus” gravissimo. E a trascinare il governo verso la crisi, facendo balzare, primato poco onorevole, il nostro paese tra le breaking news dei principi siti e tv mondiali. Enrico Letta, che dopo la giornata convulsa di ieri aveva deciso di trascorrere un pomeriggio in famiglia per concentrarsi sul discorso programmatico su cui verificare martedì la maggioranza, viene informato dal vicepremier Angelino Alfano.