E ora cosa succederà?

Il ritiro della delegazione dei ministri del Pdl al governo di fatto apre la crisi e il netto calo dei titoli di borsa italiani oggi ne è la prima conseguenza.

Mercoledì il premier Enrico Letta si presenterà alle Camere per ottenere la fiducia, tutt’altro che scontata. Vincono quindi i falchi del Pdl che fanno infuriare le colombe, tanto che i ministri Alfano, Quagliariello, Lorenzin, Lupi e altri esponenti del partito berlusconiano come Cicchitto, Giovanardi e altri si dicono contrari alla scelta di abbandonare il governo, creando così una divisione interna.

Con ogni probabilità si cercherà quindi di raccimolare i numeri necessari in Senato dove oltre a Pd e Scelta Civica potrebbero arrivare i consensi di Sel, di alcuni grillini usciti dal proprio gruppo e forse anche dagli esponenti del Pdl in dissenso.

E’ ancora presto per fare ipotesi, in quanto i gruppi parlamentari si incontreranno oggi e dalle riunioni si saprà qualche cosa di più.

A parte il governo, sul piano politico chi rimane forse più dannegiato è lo stesso Pdl che rischia di consumarsi in una battaglia intestina capace di portare consensi e uomini al progetto del Ppe italiano di Pier Ferdinando Casini.

Molti in area centrista stanno infatti sognando un Ppe all’italiana che – nel dopo Berlusconi – diventi la casa dei moderati raccogliendo una vasta area capace di costruire e dare solidità ai futuri governi.

La partita è appena iniziata.

                                                                                                Matteo

 

Il Pdl ritira la delegazione al governo: è crisi

FONTE: ANSA

ROMA – Silvio Berlusconi apre la crisi di governo, pretendendo ed ottenendo le dimissioni del 5 ministri del Pdl. Letta vuole comunque un ”chiarimento” davanti alle Camere per verificare se ci sono i numeri ma soprattutto per addossare al Cavaliere la responsabilità di un ”gesto folle – attacca il premier – solo per coprire le sue vicende personali”. Dopo quasi due mesi di scontro durissimo, nel Pdl vincono i falchi. Dopo l’accelerazione dell’annuncio delle dimissioni di massa dei parlamentari, Berlusconi consuma l’ultimo strappo dopo una riunione ristrettissima nella quale, a quanto si apprende, c’erano Daniela Santanchè e Denis Verdini.

”L’ultimatum di Letta è irricevibile e inaccettabile” si infuria l’ex premier che addossa al Pd la colpa della mancata approvazione del decreto per evitare l’aumento dell’Iva. Ed è in nome di una tassa, definita ”odiosa vessazione”, che il Cavaliere ‘dimissiona’ la delegazione dei suoi ministri al governo. Un’accusa, che viene bollata dai rivali come slogan da campagna elettorale, che il presidente del Consiglio respinge con durezza, arrivando a consigliare agli italiani, su twitter, di ”non abboccare” al Cavaliere che ”gira la frittata” visto che è stato proprio il Pdl, annunciando le dimissioni di massa, a creare un ”vulnus” gravissimo. E a trascinare il governo verso la crisi, facendo balzare, primato poco onorevole, il nostro paese tra le breaking news dei principi siti e tv mondiali. Enrico Letta, che dopo la giornata convulsa di ieri aveva deciso di trascorrere un pomeriggio in famiglia per concentrarsi sul discorso programmatico su cui verificare martedì la maggioranza, viene informato dal vicepremier Angelino Alfano.

 

L’intervento su www.stadiotardini.it

Prosegue la rubrica “Cartellino gialloblu” a cura di Matteo Agoletti su www.stadiotardini.it

Sul portale di Gabriele Majo, in attesa di Parma – Fiorentina, si analizza quanto accasuto nella gara con l’Atalanta ed in particolare l’espulsione di Amauri.

Ecco il link

http://www.stadiotardini.it/2013/09/cartellino-gialloblu-di-matteo-agoletti-visto-come-stavano-andando-le-cose-tra-gervasoni-e-amauri-fossi-stato-in-donadoni-avrei-tolto-lattaccante-preservandolo-dal-rossohellip.html

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