L’Udc balla da solo

L’Udc, forte dei sondaggi che danno il terzo polo in notevole ascesa dopo la fine del “bipolarsimo muscolare”, è pronto a misurarsi da solo alle prossime elezioni comunali di Parma. Le alleanze? Il dialogo è aperto ma su programmi rigidi che partano innanzitutto da un ferreo contenimento della spesa. “Ai cittadini va detto, con estrema chiarezza, cosa si può fare e soprattutto cosa non si può fare. Noi abbiamo fatto parte della maggioranza in Consiglio comunale tenendo sempre alta l’attenzione sulla situazione dei conti e sul controllo della spesa” ricorda il deputato parmigiano dell’Udc Mauro Libè.
L’appuntamento per parlare di questi e altri temi all’ordine del giorno dell’agenda politica sarà il congresso provinciale dell’Udc in programma sabato 3 dicembre all’hotel Tre Ville a cominciare dalle 9,30. Appuntamento per rinnovare le cariche dirigenziali locali, indicare i delegati per l’assise regionale e quindi offrire un palcoscenico anche ai numerosi ospiti attesi per fare un primo punto in vista delle elezioni 2012. Lo schema del terzo polo nelle grandi città mira a una corsa solitaria in vista delle prossime scadenze elettorali. Parma, come numero di abitanti, non è una grande città ma è il comune di riferimento del dirigente nazionale enti locali dell’Udc: “Per cui non posso dettare una linea a livello generale e poi a ‘casa mia’ fare in altro modo…” dice Libè.

Quindi anche alle comunali di Parma avanti con un proprio candidato (l’ex assessore

Giuseppe Pellacini o lo stesso Libè) ma dialogo senza preclusioni con gli attori in campo da Vincenzo Bernazzoli a Roberto Ghiretti a Maria Teresa Guarnieri. Conteranno i programmi e i compagni di viaggio, dicono i centristi, partendo da un presupposto: “L’Udc oggi è forte (i sondaggi lo danno tra l’8 e il 9% a livello nazionale e attorno al 6% a Parma, ndr) e non deve per forza cercare le alleanze come avvenuto in passato. Politicamente i vincitori siamo noi e oggi non ci pieghiamo” afferma il dirigente centrista riferito alla fine della premiership berlusconiana, fase che negli ultimi anni ha visto il partito di Casini stretto nella morsa di Pd e Pdl. Ora l’appoggio al governo Monti è in bianco.

Sul locale, in attesa di un confronto con i candidati che verranno, alcuni cenni già si possono fare: “Sicuramente ho visto in maniera più favorevolo il metodo con cui si è presentato alla città Ghiretti rispetto ai metodi utilizzati da altri” afferma riferito, o almeno così intendiamo, alla discesa in campo di Bernazzoli alle primarie (il quale dovrà lasciare la Provincia a un commissario e non al vice Pier Luigi Ferrari secondo quanto indicato dalle normative ministeriali citate dallo steso Libè). Detto questo, aggiunge, “il fatto che sia stato un buon assessore non è un presupposto affinché, automaticamente, Ghiretti diventi un candidato. Questo dipende, ad esempio, anche dalla squadra che si costruisce”. 

Nonostante lo tsunami che si è abbattuto sul civismo parmigiano al governo della città, Libè crede e auspica un rilancio dell’azione civica, anche rinsaldando legami che si sono via via rotti, “purché sia il civismo spontaneo e vero della gente. Se questa spontaneità si struttura e dura 15 anni diventa un partito come gli altri”. Tra le manovre in corso Guarnieri è data in avvicinamento al terzo polo: “Ben venga, ma il terzo polo è costutio da Udc, Fli e Api. Se intende farne parte può scegliere a quale partito aderire”.  “Siamo qui per unire. Nelle prossime elezioni ci collochiamo come abbiamo sempre detto tra i moderati e siamo aperti al confronto con tutti. Purchè si tratti di idee ‘di peso’ e in continuità con le nostre posizioni il cui obiettivo è assicurare alla città un futuro amministrativo su basi solide”, aggiunge l’ex capogruppo comunale dell’Udc Matteo Agoletti.

(28 novembre 2011)

Facciamo di Stt e ParmaInfrastrutture un’unica azienda

Dopo lo scorso consiglio comunale, dove si è discusso di società partecipate dal Comune di Parma e in attesa del prossimo, dove verrà votato un il regolamento di controllo delle stesse società, desideriamo porre con attenzione alla giunta e all’opinione pubblica la nostra proposta da me già formulata durante il dibattito consigliare.

La situazione economica è complessa, subiamo gli effetti della crisi dei mercati finanziari e di qualche operazione un po’ troppo azzardata. Come abbiamo detto il nostro obiettivo è la salvaguardia dei conti del comune, ovviamente cercando di completare le opere essenziali per dare dei servizi alla città. Però senza accumulare altro indebitamento.

Oggi il comune di Parma, per gli interventi urbani si avvale principalmente di Parma Infrastrutture per l’ordinaria e la straordinaria manutenzione, il cui piano finanziario è purtroppo ancora oltre i limiti che il momento economico ci chiede. Allo stesso modo anche Stt sovrintende a tante importanti operazioni che trasformeranno il nostro territorio, basti pensare alla Stu Stazione e alla Stu Atthority con gli interventi rispettivamente di riqualificazione della stazione ferroviaria e aree limitrofe e del ponte a nord e della nuova sede Efsa.

In termini pratici, queste due società sono gli strumenti operativi dell’amministrazione comunale. Allora proprio perché la crisi costringe ad una programmazione economica sempre più attenta, perché lasciamo distinte due società che ricoprono un ruolo similare ed hanno doppi costi di gestione, del personale, delle sedi operative?

La proposta dell’Udc è allora quindi quella di unire le due società e creare un’unica struttura, capace di contenere i costi e di essere più incisiva, nell’accesso al credito ad esempio. Crediamo ragionevolmente che Parma Infrastrutture, o le sue competenze, possano essere assorbite da Stt.

La situazione politica della città non sta vivendo un buon momento, ma se Parma vuole rialzarsi e continuare ad offrire opportunità ai suoi cittadini e ad essere attraente per gli altri, deve continuare a lavorare trovando soluzioni ai problemi, anche a quelli economici.

Questa è una prima proposta di soluzione che l’Udc auspica per Parma, la giunta faccia la sua parte.

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