Tonio in vicolo Sant’Alessandro: rudo stellare

Continua la rubrica “Storie Parmigiane” con le avventure di Tonio il parmigiano “Brangonio” per quello che accade in città.

Quel pomeriggio d’autunno Tonio decise di fare una passeggiata in centro approfittando dei mercatini che sovemente popolano la Ghiaia. Arrivato sullo scalone che scende allo storico mercato cittadino, Tonio sentì subito un odore di fritto misto dolce che al confronto le feste paesane nei campi d’estate sembravano Chanel numero 5. “E be’??? – esclamò subito Tonio – co ela cla spusa chi?” Evidentemente le bancarelle in Ghiaia avevano dato il meglio di sè in cucina mischiando fritti, dolci e pure castagne bruciate, generando un “profumo” non proprio da centro città. Allora Tonio cominciò a brangognare e a lanciare improperi. “Una volta – disse Tonio – le cose andavano diversamente, c’erano le bancarelle dei vestiti e dei formaggi, mica i friggitoristi. Andrò dal sindic, ne spol miga un lavor compagn!!!”

Così  Tonio, dopo essere sceso in Ghiaia, abbandonò subito la piazza e girò l’angolo con l’idea di dirigersi in via Garibaldi e continuare la sua passeggiata. Arrivato in piazzale San Bartolomeo svoltò in vicolo e Sant’Alessandro e lì trovò una sorpresa che lo fece andare su tutte le furie. “Mo spol der??? In do semia??? A Perma o da netra perta???” Di fronte a Tonio si presentò uno spettacolo indecoroso di cui alleghiamo immagine.

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Una serie infinita di rifiuti stazionavano lungo il vicolo. Evidentemente alcuni residenti, schifati quanto Tonio, avevano affisso alcuni cartelli con le scritte: Vergogna! Basta!

Tonio iniziò allora a brangogner come mai aveva fatto prima. Era mai possibile che i rifiuti stessero in mezzo alla gente in pieno centro storico tra l’indifferenza collettiva? Ma l’amministrazione a 5 stelle non doveva essere così attenta ai temi dei rifiuti?

Tonio allora esclamò: “A ne spol miga!!! Basta!!! Vag a ca’!!! E d’man vag dal sindic!!!”

 

Tonio e quello della maglia gialla

Non si tratta del leader del tour de France, bensì di un personaggio poco raccomandabile che si aggirava in via Verdi.

Tonio decise di fare una passeggiata nella zona del centro nonostante le temperature di un sabato pomeriggio di luglio. Arrivato in stazione col bus Tonio cominciò ad avviarsi verso la piazza percorrendo via Verdi. Arrivato davanti al supermercato Sma, Tonio rimase sorpreso nel vedere proprio lì parcheggiato un mezzo pesante, una motrice per la precisione, di un noto trasportatore, intento a rifornire il supermercato. Allora Tonio cominciò a brangogner… Possibile che un simile mezzo pesante potesse tranquillamente transitare in centro cittadino, occupando tutta la carreggiata, impedendo il transito alle automobili e soprattutto ingombrando il marciapiede con roll e carretti che scaricati dal camion andavano dentro il supermercato, impedendo così il passaggio a Tonio?

“Mo che lavor!!!” esclamò subito Tonio, che poi proseguì “una volta i gheron di camion verd mia tant gros e adesa i rivon chi bagai chi??? Mi ‘n pos mia pasèr e po ien anca pericolos pral machini… A voi propria dir quel al sindic e a tut chietor so amig!”  Tonio continuò a protestare e si promise di dar battaglia al primo cittadino reo di aver permesso ciò che prima non accadeva.

Ma Tonio non aveva ancora finito di brangogner, che subito la sua attenzione fu richiamata da un gruppo di ragazzotti dove uno tra loro, ben riconoscibile perchè indossava una maglia gialla, si dimostrò un gran villanzone. Il personaggio poco raccomandabile, molto maleducato e probabilmente in preda a sostanze stupefacenti cominciò infatti a urlare improperi contro la città e contro il buon costume. Tonio molto adirato pensò che tale persona andasse immediatamente fermata. Intanto il tizio con la maglia gialla iniziava ad importunare un gruppetto di tre ragazzine che malauguratamente passavano per di lì. Tonio se avesse avuto un bastone non avrebbe esitato a farlo assaggiare al personaggio in giallo. Fortunatamente le ragazzine si dileguarono con velocità e il delinquente rimase in compagnia dei suoi soci. I timori di Tonio furono subito confermati da un suo vecchio amico che di passaggio aveva assistito alla scena e mentre Tonio cominciò con lui a brangognare nei confronti di questo personaggio, l’amico gli disse che si trattava di un poco di buono che fa parte della compagnia che si reca quotidianamente al Sert di via Dei Mercati procurando parecchi fastidi, tanto che più volte erano intervenute le forze dell’ordine.

Tonio allora iniziò con una serie di proteste nei confronti del sindaco e dell’amministrazione comunale che non pensano alla sicurezza, mandano i vigili a fare le multe per fare cassa e non invece a presidiare il territorio. Così Tonio salutò l’amico e partì in direzione piazza alla ricerca dei vigili per denunciare quanto accaduto. Do po alcuni minuti quasi in via Mazzini Tonio intercettò una vettura della Polizia Municipale e la fermò richiamando l’attenzione dei vigili. Allora Tonio spiegò quanto era ccaduto invitando i vigili ad intervenire e poi passò alla descrizione del personaggio poco raccomandabile. Ma prima che Tonio potesse terminare la frase “… indossa una maglia…” i vigili lo anticiparono dicendo”Gialla“.  I vigili spiegarono infatti a Tonio che si trattava di un personaggio molto losco che stavano seguendo da tempo. Lo ringraziarono e si buttarono all’inseguimento. Tonio finì così di brangogner contro il comune perchè prima certe cose non accadevano. Era però felice di aver fatto il suo dovere di bravo cittadino. E poi disse: “Siv co goi da dir? Am son stufè! Perma con col sindic chi le miga pu cola ed prima. A vag a  ca!”

Tonio in Oltretorrente e in Giardino

Prosegue la rubrica “Storie Parmigiane”. Oggi il parmigiano Tonio si aggira per l’Oltretorrente per poi finire al Parco Ducale.

Domenica pomeriggio. Al primo sole primaverile, anche se in realtà per il calendario la primavera era già iniziata da un pezzo, Tonio pensò di farsi una bella passeggiata per le strade della città.

Tonio partì da piazzale Santa Croce e subito all’inizio di via D’Azeglio vide una serie di strani personaggi di tutte le età, dall’accento non proprio “pramzan dal sas”, che a mo’ di campo nomadi si erano insediati tra panchine, aiule, biciclette, bottiglie e sigarette, intenti a fare i fatti loro e a guardare chi passava. Dopo aver fatto lo slalom per schivarli, Tonio inizioò a brangogner tra sè e sè, pensando: cominciamo bene…

Il tragitto che lo conduceva verso il ponte di Mezzo passò veloce, tra scritte sui muri, bivacchi specialmente sotto i portici dell’Ospedale Vecchio e una animatissima discussione tra due uomini, mentre altri assistevano tenendo in mano il loro calice di ebbrezza, quasi stessero assistendo ad uno spettacolo. Tonio rimase sorpreso perchè si aspettava di sentire qualche improperio mezzo in dialetto, invece ne emersero una serie di insulti indecifrabili in lingue diverse tra loro, forse dialetti locali che spaziavano dall’Asia all’Africa. Probabilmente neanche i due contendenti capivano gli insulti che si rivolgevano…

Tonio alzò la testa e nel brangogner disse: “a vag… clen mei…”

Ormai giunto sul ponte, proprio davanti alla chiesa dell’Annunciata, ma sul marciapiede opposto Tonio “scappuzzò” tre volte in dieci metri. Tali infatti erano i lastroni divelti che rappresentavano un pericolo pubblico per i passanti. Tonio arrabbiatissimo brangognò a voce alta, raccogliendo la solidarietà di alcuni orientali che lavorano proprio li davanti col loro negozio e che confortarono Tonio dicendogli che almeno 4/5 persone al giorno inciampano proprio in quei lastroni che sono in quelle condizioni da mesi.

Tonio continuò la passeggiata in direzione piazza e giunto in via Mazzini sotto i portici dove c’è il caffè Tubino al momento di attraversare la strada, rigorosamente sulle striscie, trovò il passaggio parzialmente ostruito da tre transenne con una grossa rete  rossa svolazzante. A Tonio stupito, si avvicinò una bellissima ragazza che gli disse: “Non deve meravigliarsi, io abito qui ed è più di un mese che ci sono le transenne. La grata sottostante è pericolante, ma nessuno la aggiusta”. A quel punto Tonio fece la brangognata più chiassosa del pomeriggio: “Eh be!?! Mo col sindic chi co fal? Na volta i gheron miga chi lavor chi!!! e poi Protesterò col sindaco!”

A causa del percorso accidentato Tonio pensò di cambiare strada e si diresse in giardino pubblico.

 Dentro il giardino, Tonio si guardò in giro e disse: “Eh be?!? Hanno spostato il laghetto?” In realtà il laghetto era ancora al suo posto, ma a causa della abbondanti piogge il parco si presentava per la maggior parte allagato, una sorta di grande stagno. Tonio brangognò e continuò la passeggiata. L’incuria era palese. Foglie secche sparse ovunque, erbacce, vialetti dissestati e privi del ghiaino, cespugli che necessitavano di manutenzione, cartacce sparse… Allora Tonio fece l’ennesima brangognata: “Prima l’era miga acsi! ” E poi pensò questi “grilletti” fanno tante chiacchiere e non sono neanche capace di tenere a dietro al giardino pubblico. E poi qui ci sono i “grilli” (simil macchinine a pedali utilizzate  dai bambini), loro che sono grillini dovrebbero averli a cuore… Tonio brangognò ancora e disse: “Protestero col sindaco!”e poi “Adesa a vag a ca’!”

Venerdì in via Farini

Continuano le avventure del parmigiano Tonio Brangonio. Questa volta lo troviamo in centro al venerdì sera con quel che resta della movida.

Nel primo venerdì di primavera Tonio, pensò bene di incontrarsi in centro la sera con i suoi amici. A Parma tutti sanno che appena la stagione lo permette il venerdì sera in centro va in scena la movida  in piazza e via Farini.

Tonio arrivò di buon passo in piazza intorno alle 22.30  per l’appuntamento con gli amici. Fermatosi proprio sotto l’eroe dei due mondi, Tonio pensò tra sè: “eh beh in do somia?” La piazza si presentava completamente deserta, nonostante la temperatura primaverile non passò nessuno ed oltre all’Orientale, storico bar che aveva da poco chiuso i battenti, anche il caffè Garibaldi si presentava completamente vuoto, chiuso, tutto spento. Le poche luci che illuminavano la piazza ricordarono a Tonio più che il centro della vita parmigiana, il centro della morte… L’atmosfera era infatti quella del cimitero della Villetta fuori stagione. Tonio cominciò subito a brangogner e disse: “Col sindi chi… da quando c’è lui ecco come si è ridotta la piazza. Prima non era così. Protesterò formalmente in comune!”

Nel frattempo gli amici di Tonio arrivati all’appuntamento si avviarono con lui in via Farini direzione bar Peter Pan. In via Farini la situazione era un po’ migliore. Qualcuno in giro c’era anche se le luci restavano fioche e le presenze ricordavano la stessa via alle 2 di notte del lunedì. Passati i portici, Tonio ricominciò a brangner. Infatti la ztl del comune aveva dato come risultato due file di automobili parcheggiate una per lato su via Farini fino a barriera. Nella sostanza per passare occorreva stare in mezzo alla strada. Alcune auto erano addirittura parcheggiate in contromano. E piazzale Santa Fiora, da sempre inaccessibile alle auto, non solo era diventato un posteggio simile a quello dell’ospedale in via Volturno, dove le macchine parcheggiano anche sopra le aiuole, vi erano addirittura alcuni personaggi non proprio “pramzan” che per raccimolare qualche spicciolo dirigevano il traffico e indicavano i parcheggi. Alla vista di tutto ciò Tonio brangognò palesemente coi suoi amici e disse: “Coel col lavor chi?” e poi proseguì “prima non era così questo era un centro storico vivibile ed attrattivo. Lo hanno rovinato, non c’è nessuno e quelli che arrivano guarda cosa fanno!!! Protestero col sindic!”

E arrabbiato come non mai brangognando con sè stesso, Tonio salutò, alzò i tacchi e si avviò casa.

Nuova rubrica: Storie Parmigiane

Parte oggi la nuova rubrica “Storie Parmigiane”. Di volta in volta verranno proposti in forma di racconto le vicissitudini del parmigiano “Tonio”, personaggio assai caratteristico, dalla lamentela facile, per questo soprannominato “Tonio Brangonio”, dal dialetto “brangogner”.

Tonio racconterà di Parma, la sua città, di ciò che funziona e tante volte invece si lamenterà dei disservizi. Un viaggio divertente e confidenziale attraverso occhi critici della città di Parma.

Passato l’inverno Tonio pensò di fare un giro in centro per respirare un po’ della parmigianità che c’è di qua dall’acqua*. L’ultimo giro risaliva al periodo natalizio dove in piazza i grillini avevano posizionato un catafalco strano, un incrocio tra un missile e una moschea in miniatura, con delle biciclette finte intorno, che dicevano essere l’albero di Natale. Passati ormai diversi giorni da allora, Tonio attraversò il ponte di Mezzo e si trovò in via Mazzini. Proprio mentre si stava dirigendo in piazza vide da lontano una scena strana, quasi da circo. Due saltimbanchi con tanto di cappello colorato, vestito degno della troupe di Togni e birilli, avevano completamente invaso i portici. I due facevano saltare in aria birilli e clave e attiravano i passanti cercando di spillare loro qualche soldo. Qualcuno li chiamava artisti di strada, Tonio li ribattezzò subito rompiscatole di strada, in quanto di artistico avevano ben poco, forse solo il vestito. A parte il fatto che tali spettacoli devono essere autorizzati e quelli sicuramente non li erano, i pagliacci occupavano abusivamente il suolo pubblico importunando i passanti. Pazienza, pensò Tonio, contenti loro… Ma ad un tratto Tonio si rese conto che dietro i due giocolieri stavano sdraiati su alcuni cartoni in scarse condizioni igieniche tre cani di grossa taglia che guardavano con compassione i saltimbanchi. Tonio lo diceva che gli animali capiscono più degli uomini… Ma la cosa stranaera era che i cani se ne stavano buoni buoni, come se fossero stanchissimi da non riuscire ad alzarsi o se fossero sedati. I due pseudo artisti sfruttavano i cani come attrattiva pensando di fare qualche soldo in più. Tonio rimase molto turbato e dispiaciuto per quei poveri cani al seguito dei giocolieri. Una volta pensò Tonio – qualche mese fa – questo non accadeva… Bisogna protestare col sindaco!

Tonio allungò il passò e arrivò subito in piazza, dove fu felice di non trovare più il “missile natalizio”. Con sua grande sorpresa però vide diversi cumuli, quasi piccole montagne nere di sporcizia, poste agli angoli della piazza. “Dove siamo, in un campo da motocross o in discarica?” pensò Tonio. Non era un campo da motocross, ma la piazza che sotto gli occhi di un inerme Garibaldi ospitava grandi cumuli di neve, frutto delle nevicate invernali che ormai ghiacciate erano diventate nere dalla sporcizia e dallo smog. Una volta, pensò Tonio – qualche mese fa – questo non accadeva. La neve veniva ammucchiata e portata via dalla piazza con appositi furgoncini. Protesterò col sindaco!

“Questo modo grillino di gestire la città mi fa venir voglia ed brangogner”, disse Tonio. “Per oggi ne ho avuto abbastanza”, proseguì Tonio e voltati i tacchi tornò a casa.

*in parmigiano: si intende il centro storico che sta ad est del torrente Parma

Appuntamento alla prossima avventura di Tonio Brangonio.

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