Quando alle elezioni politiche di qualche anno fa si sono fronteggiati Berlusconi e Veltroni erano entrambi d’accordo per l’abolizione delle Province. Da allora si sono susseguite vicende alterne e linee di partito non troppo chiare che nella sostanza hanno alimentato il dibattito ma non hanno portato a nessun provvedimento concreto. Ogni qualvolta il tema arrivava in Parlamento veniva puntualmente rinviato in commissione.
Gli ultimi due governi pare abbiano preso una direzione più precisa e da poco è stato votato alla Camera il ddl Delrio detto “svuotaprovince” per la riforma relativa al riordino delle Province.
Adesso che il ddl è atteso dal voto del Senato emergono posizioni politiche diverse. In sostanza le Province non vengono abolite ma riformate, non saranno più elettive e daranno vita a macro povince o città metropolitane, ben 24. I risparmi verranno dai mancati emolumenti degli amministratori e il personale verrà redistriibuito tra comuni e regione.
Ma è proprio questo il provvedimento che si attendeva da anni o invece si tratta di una pseudo riforma di comodo?
Gli interrogativi sono tanti e i vantaggi ancora tutti da dimostrare.