Politica, calcio, impresa, qual è il comun denominatore? La finanza, intesa ovviamente come transazioni di denaro, pagamenti, debiti, presunti e millantati.
Questo lo scenario che si presenta a Parma in queste ore. Dopo infatti il caso Tep, dove il presidente della società pubblica dei trasporti aveva sospeso due dirigenti, in una seduta secretata della competente commissione comunale è emerso il motivo. Un debito di circa 100 mila euro imputabile al Parma calcio pare sostenere Tep, per il quale i dirigenti non avevano saputo far rientrare la società di Tommaso Ghirardi.
A seguire è arrivata subito la smentita da parte della società crociata, che ha dichiarato di non aver alcun debito nei confronti dell’azienda dei trasporti e per il danno di immagine arrecato, il Parma fc ha provveduto ad interrompere con effetto immediato il contratto che legava le due aziende per sostituire il vettore ufficiale della squadra gialloblu.
Nel frattempo la minoranza in consiglio comunale a Parma attraverso una conferenza stampa ha espresso molti dubbi circa l’operato del presidente di Tep nella sospensione dei due dirigenti. A loro modo la motivazione riguardante il Parma calcio (tutta da verificare e smentita dalla società di viale Partigiani) sarebbe del tutto pretestuosa.