Fonte corriere.it
È atteso un nuovo incontro tra Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano prima dell’ufficio di presidenza, convocato per le 17 e nel quale il Cavaliere dovrebbe annunciare il ritorno ufficiale a Forza Italia con il conseguente azzeramento di tutte le cariche attuali nel partito. Nel partito l’ala filogovernativa starebbe spingendo affinché la riunione delle 17 venga sconvocata.
FORMIGONI – Secondo quanto riferiscono fonti interne al partito i “filogovernativi” vogliono convincere il Cavaliere a rimandare la riunione visto che non vi è ancora l’accordo sui futuri assetti del partito. Stando ad alcune voci Alfano non andrebbe all’incontro. Nel frattempo Roberto Formigoni ha annunciato «Non andrò all’Ufficio di presidenza perché non lo ritengo rappresentativo della storia anche attuale del partito. Sono contrario all’esclusione degli attuali ministri in carica e dei capigruppo della scorsa legislatura perché così si restringe il dibattito in un momento così delicato».
L’APPELLO – Dal senatore Maurizio Sacconi arriva addirittura una nota:«Rivolgo un appello al Presidente Berlusconi a rinviare l’odierno Ufficio di Presidenza del partito in quanto possibile fonte di divisioni. L’organismo, infatti, pur formalmente corrispondente alla lettera statutaria, non riflette nella sua composizione né la storia né l’attualità del nostro movimento politico, tanto nella dimensione politica quanto in quella istituzionale».
LA RACCOLTA FIRME – Nel frattempo i fedelissimi di Silvio Berlusconi sono passati al contrattacco e iniziano, secondo quanto si apprende, una raccolta firme per blindare la riunione di oggi.Stesso lavoro, viene spiegato, che stanno portando avanti i governativi.
I VOTI – Lo statuto della vecchia Forza Italia parla chiaro: la nascita ufficiale della nuova cosa azzurra dovrà passare innanzitutto attraverso una delibera ad hoc dell’Ufficio di presidenza del Pdl, formato attualmente da 24 membri, compreso il presidente nazionale, Silvio Berlusconi. Allo stato, i `falchi´ detengono la maggioranza assoluta di questo organismo direttivo e gli “alfaniani” sarebbero sul piede di guerra, visto che potrebbero contare al massimo su cinque voti. Sulla carta, infatti, i filogovernativi si ridurrebbero ad Angelino Alfano, Renato Schifani, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni. Secondo i `lealisti´ sono almeno altri 6 gli indecisi e se proprio si dovesse andare alla conta, «nella peggiore delle ipotesi» avrebbero la meglio per 13 a 11 voti. I fedelissimi del vicepremier, dunque, sono molto preoccupati, perché leggono nella decisione di Berlusconi di convocare l’ufficio di presidenza come un’apertura alle richieste di Raffaele Fitto. Per questo, cercheranno di evitare un voto che li penalizzerebbe.