Ricordate il “vaffa” day? Quello che è andato in onda anche a Parma sotto i portici del grano qualche anno fa, ad opera dei sostenitori di Grillo che allora si identificavano come popolo viola?
Non ce ne vogliano i supporters dell Fiorentina, in quel caso era il popolo di Grillo poi divenuto a 5 Stelle.
Incredibile ma vero, più per demerito degli altri che per meriti loro, questi signori oggi siedono in Parlamento e sono presenti in molti enti. A Parma addirittura governano la citta. Con scarsi risultati. Basta muoversi per le vie di Parma per capire infatti quale profondo degrado la città stia vivendo. Basta parlare con la gente vessata al massimo dalle tasse, aliquota Imu e addizionale Irpef su tutte, per capire che la critica è forte. Basta pensare che Parma era divenuta famosa per aver introdotto il quoziente familiare chiamato quoziente Parma e da moltissime realtà preso a modello, e che l’amministrazione grillina l’ha abolito, per capirne lo spirito.
Ma a parte tutto questo, ieri durante il consiglio comunale la minoranza tutta ha lasciato l’aula in segno di protesta in quanto durante l’animato dibattito, in maniera poco politicamente corretta da parte del primo cittadino sono giunte considerazioni personali sull’operato dei consiglieri di minoranza molto discutibili, tanto che il regolamento avrebbe consentito di interrompere il primo cittadino per “considerazioni di fatto personale”. A dar seguito alla foga del sindaco, dai banchi della maggioranza si è levato un bel “vaffa” – udito bene anche dalla stampa – all’indirizzo della minoranza.
Ovviamente mancando il rispetto della persona e del ruolo di consigliere la minoranza ha abbandonato l’aula.
Non c’è purtroppo da stupirsi, ora che il popolo del “vaffa” day ha preso il potere si comporta come gli è naturale, esternando questo tipo di epiteti che non sono consoni alla buona educazione, al rispetto delle persone e alle sedi istituzionali.
Se questo è il metodo, i consiglieri di maggioranza farebbero lo stesso del bene alla città sostenendo più che il Comune, la squadra di Parma, profiggendo così tutto il loro impegno e caratura personale con le tifoserie avversarie, senza restrizioni lessicali e trovando spazio sicuro all’interno delle mura amiche della curva nord dello stadio Tardini.
La città gliene sarebbe grata.