Riportiamo l’intervento sulla “Gazzetta di Parma” dell’associazione cvittime del dovere circa la presenza di Curcio alla biblioteca comunale di Parma.
«Fino ad ora non si è fatto vivo con noi. Stiamo ancora aspettando una risposta dal sindaco di Parma». Non nasconde la propria indignazione, Emanuela Piantadosi, presidente dell’associazione «Vittime del dovere», in attesa che il primo cittadino Federico Pizzarotti replichi alla mail che l’associazione ha inviato alla segreteria del sindaco («che ci ha dato conferma di aver ricevuto il nostro messaggio») in cui si stigmatizza il fatto che Renato Curcio ha presentato il suo libro nei locali della biblioteca Civica, cioè in un locale pubblico. Una circostanza su cui era già intervenuto Pino Agnetti nella rubrica «VistodaParma». «Tale fatto – scrive l’associazione nella lettera aperta al sindaco Pizzarotti – non può che indignarci come cittadini e come associazione, di vedove, orfani, invalidi e genitori di appartenenti alle forze dell’ordine, forze armate e magistratura, caduti o feriti durante l’adempimento del proprio dovere. Proprio tra le nostre famiglie vi sono quelle i cui cari hanno perso la vita a seguito delle azioni criminose delle Brigate Rosse di cui Curcio viene definito “ideologo” e fondatore». Ma dal Comune – afferma la presidente dell’associazione – tutto tace. «Non abbiamo avuto alcun riscontro. Non ci aspettavamo questo silenzio da parte di chi rappresenta il movimento Cinque stelle, cosa ancor più strana proprio coloro che hanno promosso l’iniziativa del calendario dei Santi laici presente sul sito di Beppe Grillo, in cui compaiono e sono ricordate molte vittime i cui famigliari fanno parte dell’associazione».
Emanuela Piantadosi, a capo dell’associazione che rappresenta le famiglie (orfani e vedove) delle forze dell’ordine, i parenti di chi è caduto sotto colpi criminali mentre era in servizio, ha fatto un altro passo. «Ho informato il gruppo in Senato dei M5s (come gli altri gruppi parlamentari, ndr) e mi aspetto una loro presa di posizione su questo episodio sconcertante». ….L’articolo completo sulla Gazzetta di Parma in edicola