Che fine ha fatto il Time Point?

Vi ricordate il tabellone luminoso – chiamato time point – posto sui bastioni della Cittadella alla partenza del circuito, in grado di rilevare i passaggi di chi passava di corsa?

Il tabelllone c’è ancora ma è spento. Non funziona. Perchè? Mistero.

Quella del Time Point a mio modo di vedere fu un’innovazione azzeccata e molto gradita. Infatti grazie a questo strumento in grado di leggere appositi microchips da posizionare nelle scarpe dei podisti ad ogni passaggio sul tabellone si illuminavano i dati relativi ai giri e ai km percorsi legati al nickname registrato. Infatti tranmite interenet, comodamente seduti a casa, era possibile visualizzare i dati registrati dal Time Point per poi rielaborarli e fare tabelle di allenamento.

Lo strumento fu molto apprezzato dai parmigiani e in tantissimi acquistarono presso i negozi di sport il microchip da utilizzare per le corse all’aperto in Cittadella. Ricordo l’inaugurazione alla presenza del campione olimpico Baldini con una grande folla pronta a correre al suo fianco, curiosa di vedere visualizzati i tempi sul tabellone del Time Point con l’orgoglio di leggere il proprio nome a fianco di quello di Baldini.

Addirittura alcune scuole della nostra città decisero di utilizzare lo strumento per allenare i propri studenti nelle ore di educazione fisica in vista dei giochi studenteschi. Io stesso, allora presidente di commissione, mi adoperai tramite l’assessorato per fare omaggio alle scuole dei microchips per i propri studenti.

Oggi il tabellone è spento negando una valida opportunità per il cosiddeto sport destrutturato, quello per tutti, che si fa all’aria aperta senza costi.

Sarà forse stato spento dall’amministrazione comunale per risparmiare sui costi dell’elettricità?

foto di gruppo

“Indignati per Curcio alla Civica” nessuna risposta dal Sindaco

Riportiamo l’intervento sulla “Gazzetta di Parma” dell’associazione cvittime del dovere circa la presenza di Curcio alla biblioteca comunale di Parma.

 «Fino ad ora non si è fatto vivo con noi. Stiamo ancora aspettando una risposta dal sindaco di Parma». Non nasconde la propria indignazione, Emanuela Piantadosi, presidente dell’associazione «Vittime del dovere», in attesa che il primo cittadino Federico Pizzarotti replichi alla mail che l’associazione ha inviato alla segreteria del sindaco («che ci ha dato conferma di aver ricevuto il nostro messaggio») in cui si stigmatizza il fatto che Renato Curcio ha presentato il suo libro nei locali della biblioteca Civica, cioè in un locale pubblico. Una circostanza su cui era già intervenuto Pino Agnetti nella rubrica «VistodaParma». «Tale fatto – scrive l’associazione nella lettera aperta al sindaco Pizzarotti – non può che indignarci come cittadini e come associazione, di vedove, orfani, invalidi e genitori di appartenenti alle forze dell’ordine, forze armate e magistratura, caduti o feriti durante l’adempimento del proprio dovere. Proprio tra le nostre famiglie vi sono quelle i cui cari hanno perso la vita a seguito delle azioni criminose delle Brigate Rosse di cui Curcio viene definito “ideologo” e fondatore». Ma dal Comune – afferma la presidente dell’associazione – tutto tace. «Non abbiamo avuto alcun riscontro. Non ci aspettavamo questo silenzio da parte di chi rappresenta il movimento Cinque stelle, cosa ancor più strana proprio coloro che hanno promosso l’iniziativa del calendario dei Santi laici presente sul sito di Beppe Grillo, in cui compaiono e sono ricordate molte vittime i cui famigliari fanno parte dell’associazione».

Emanuela Piantadosi, a capo dell’associazione che rappresenta le famiglie (orfani e vedove) delle forze dell’ordine, i parenti di chi è caduto sotto colpi criminali mentre era in servizio, ha fatto un altro passo. «Ho informato il gruppo in Senato dei M5s (come gli altri gruppi parlamentari, ndr) e mi aspetto una loro presa di posizione su questo episodio sconcertante». ….L’articolo completo sulla Gazzetta di Parma in edicola

Elezioni: il Pd fa l’en plein

11 su 11 e se aggiungiamo quelli a cui è bastato il primo turno diventano 16 su 16. E’ questo il dato delle elezioni amministrative che senza ombra di dubbio segna la netta vittoria del Pd su tutta la scena nazionale.

Anche in questo caso il dato relativo all’astensionismo è allarmante, rappresenta sicuramente i delusi dalla classa politica e probabilmente molti di questi appartengono al centro destra.

Altro dato significativo: senza Berlusconi il centro destra non vince. Infatti a poco tempo dalle elezioni politiche le urne ci mostrano un dato ben diverso da quello di febbraio, dove il centro sinistra sorpassa di gran lunga il centro destra. Segno ineludibile che il centro destra è ancorato alla figura di Berlusconi senza il cui contributo diretto ritorna ad essere un’alternativa poco credibile.

Oltre a Roma infatti il Pdl perde anche Brescia e la Lega perde a Treviso. Segni di un cambiamento che guarda al Pd, sicuramente anche per il principio dell’alternanza, ma direi soprattutto perchè in grado di mettere in campo forze nuove capaci di dare più fiducia al paese. E’ pur vero che lo stesso Marino a Roma rappresenta il Pd ma dal suo punto di vista e che molti giovani sindaci come ad esempio quello di Salsomaggiore fanno più riferimento a Renzi che non alla segreteria nazionale, e quello è il segnale.

Fin che il centro destra resterà ancorato alle logiche del passato non potrà reggere la sfida con chi mette in campo forze nuove.

La partita è iniziata e Matteo Renzi è pronto a giocarla. A tutti gli altri interpreti il compito di trovare la giusta collocazione e mettere in campo i migliori uomini per il futuro del paese, in uno scenario politico dove, se il governo saprà  ben lavorare, si potranno aprire molte nuove opportunità.

                                                                                                                     Matteo

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