Prosegue la rubrica “Scriveva Taliani” trattando il tema del rinnovamento in politica. La lettera è di qualche anno fa, ma il tema è ancora molto attuale.
S&P: un’ agenzia di rating, non un tribunale politico
A distanza di alcuni mesi dall’ opinione di Standard & Poor sul sistema Italia, in cui si accomunavano nel giudizio negativo per inaffidabilità sia governo che opposizione, una nuova «tegola» si abbatte sulla reputazione del nostro Paese. Senza entrare nel merito e nelle previsioni che riguardano lo scandalo bancario che primeggia nella cronaca italiana di questi giorni, mi permetto di porle un quesito a cui i cittadini italiani non trovano ormai più soluzione: come rinnovare la classe dirigente del nostro Paese quando questa dà prova provata d’ inaffidabilità ? Ci sono stati precedenti? Ripercorrendo gli ultimi cento anni della storia d’ Italia sono state ben poche le occasioni che hanno permesso un completo rinnovamento di queste rappresentanze politiche ed economiche. Solo a cavallo degli anni Venti, a metà degli anni Quaranta e all’ inizio degli anni Novanta (per motivi noti) l’ Italia ha ricevuto quelle scosse sociali che ne hanno determinato, o sembravano determinarne, un radicale cambiamento. Ritiene possibile che il sistema Italia, comprendendone anche il responsabile corpo elettorale, possa riuscire a rinnovarsi oppure rimarremo un popolo di «compagni di merende» e di «furbetti del quartierino»?
Mario Taliani
Pubblicato il (27 dicembre 2005) – Corriere della Sera