Cambiamo, più futuro e speranza

Vi è grande tensione nel Pd dopo l’esclusione di Matteo Renzi dai grandi elettori per il Presidente della Repubblica.

Dopo le considerazioni delo stesso Renzi che ha parlato di “doppiezza” da parti dei vertici del Pd, qualcuno ha addirittura ventilato l’ipotesi di scissione, Ma D’Alema nella giornata di ieri dopo aver incontrato Renzi ha riconosciuto l’errore del Pd ed ha cercato di ricomporre i pezzi.

L’impressione è che la politica stia vivendo una grande impasse e che Renzi risulti così amato dal popolo non solo perchè dice quello che pensa in maniera chiara e forse a volte poco diplomatica, ma perchè è l’unico che parla di futuro, di prospettiva, che cerca di dare risposte ai giovani che partono per l’estero senza più nessuna fiducia nel loro Paese.

Credo che sia terminato il tempo delle ideologie, è giunto il tempo delle idee. Le vecchie scatole cinesi di destra, centro e sinistra è ora che lascino spazio ai progetti concreti. Ed anche la vecchia classe dirigente ritengo sia il momento che lasci strada a qualcuno più ispirato, non necessariamente giovane, ma sicuramente più credibile.

E’ giunto il tempo del cambiamento, diamo futuro e speranza al nostro Paese!

Tonio in Oltretorrente e in Giardino

Prosegue la rubrica “Storie Parmigiane”. Oggi il parmigiano Tonio si aggira per l’Oltretorrente per poi finire al Parco Ducale.

Domenica pomeriggio. Al primo sole primaverile, anche se in realtà per il calendario la primavera era già iniziata da un pezzo, Tonio pensò di farsi una bella passeggiata per le strade della città.

Tonio partì da piazzale Santa Croce e subito all’inizio di via D’Azeglio vide una serie di strani personaggi di tutte le età, dall’accento non proprio “pramzan dal sas”, che a mo’ di campo nomadi si erano insediati tra panchine, aiule, biciclette, bottiglie e sigarette, intenti a fare i fatti loro e a guardare chi passava. Dopo aver fatto lo slalom per schivarli, Tonio inizioò a brangogner tra sè e sè, pensando: cominciamo bene…

Il tragitto che lo conduceva verso il ponte di Mezzo passò veloce, tra scritte sui muri, bivacchi specialmente sotto i portici dell’Ospedale Vecchio e una animatissima discussione tra due uomini, mentre altri assistevano tenendo in mano il loro calice di ebbrezza, quasi stessero assistendo ad uno spettacolo. Tonio rimase sorpreso perchè si aspettava di sentire qualche improperio mezzo in dialetto, invece ne emersero una serie di insulti indecifrabili in lingue diverse tra loro, forse dialetti locali che spaziavano dall’Asia all’Africa. Probabilmente neanche i due contendenti capivano gli insulti che si rivolgevano…

Tonio alzò la testa e nel brangogner disse: “a vag… clen mei…”

Ormai giunto sul ponte, proprio davanti alla chiesa dell’Annunciata, ma sul marciapiede opposto Tonio “scappuzzò” tre volte in dieci metri. Tali infatti erano i lastroni divelti che rappresentavano un pericolo pubblico per i passanti. Tonio arrabbiatissimo brangognò a voce alta, raccogliendo la solidarietà di alcuni orientali che lavorano proprio li davanti col loro negozio e che confortarono Tonio dicendogli che almeno 4/5 persone al giorno inciampano proprio in quei lastroni che sono in quelle condizioni da mesi.

Tonio continuò la passeggiata in direzione piazza e giunto in via Mazzini sotto i portici dove c’è il caffè Tubino al momento di attraversare la strada, rigorosamente sulle striscie, trovò il passaggio parzialmente ostruito da tre transenne con una grossa rete  rossa svolazzante. A Tonio stupito, si avvicinò una bellissima ragazza che gli disse: “Non deve meravigliarsi, io abito qui ed è più di un mese che ci sono le transenne. La grata sottostante è pericolante, ma nessuno la aggiusta”. A quel punto Tonio fece la brangognata più chiassosa del pomeriggio: “Eh be!?! Mo col sindic chi co fal? Na volta i gheron miga chi lavor chi!!! e poi Protesterò col sindaco!”

A causa del percorso accidentato Tonio pensò di cambiare strada e si diresse in giardino pubblico.

 Dentro il giardino, Tonio si guardò in giro e disse: “Eh be?!? Hanno spostato il laghetto?” In realtà il laghetto era ancora al suo posto, ma a causa della abbondanti piogge il parco si presentava per la maggior parte allagato, una sorta di grande stagno. Tonio brangognò e continuò la passeggiata. L’incuria era palese. Foglie secche sparse ovunque, erbacce, vialetti dissestati e privi del ghiaino, cespugli che necessitavano di manutenzione, cartacce sparse… Allora Tonio fece l’ennesima brangognata: “Prima l’era miga acsi! ” E poi pensò questi “grilletti” fanno tante chiacchiere e non sono neanche capace di tenere a dietro al giardino pubblico. E poi qui ci sono i “grilli” (simil macchinine a pedali utilizzate  dai bambini), loro che sono grillini dovrebbero averli a cuore… Tonio brangognò ancora e disse: “Protestero col sindaco!”e poi “Adesa a vag a ca’!”

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