Dov’è Kabul?

iene

Ovviamente la risposta corretta è in Afghanistan, ma non per l’attuale sindaco di Parma, che in giro per la capitale al seguito della compagine grillina è stato pizzicato dalle Iene.

E proprio sulla geografia è caduto il grillino from Parma, che davanti al pubblico di tutta Italia su Italia 1 ha dichiarato che Kabul si trova in Iraq. Non solo. Ad un’altra domanda su chi fosse Medvedev, il primo cittadino ha dato sfoggio delle sue conoscenze affermando che si trattasse di qualcuno dell’Unione Europea. Ma dopo una serie di tentennamenti cercando di rispondere alle domande dell’intervistatrice circa la funzione e la provenienza del primo ministro russo che il sindaco aveva collocato nell’U.E., un non troppo convinto Pizzarotti ha dichiarato: “ce la giochiamo sulla Russia?” 

Il nuovo avanza… ma forse farebbe bene a tornare indietro… per studiare un po’ di più!

 

Marò, l’Italia non dimentichi

bandiera italiana

Quella dei Marò si presenta come una delle più complesse questioni diplomatiche che abbiamo vissuto negli ultimi anni.

L’impressione è che la vicenda sia stata gestita molto male, fin dall’inizio, tanto da perdere di credibilità internazionale e sembrare di non avere le idee chiare, nei rapporti internazionali e nei modi in cui i militari italiani sono tornati  nuovamente sotto il controllo indiano.

La vicenda non è chiara, ma il modo di agire delle autorità indiane quando accadde la vicenda lascia molti dubbi.

Il mio personale auspicio è che il popolo ed il governo italiano si riapproprino al più presto di quei sentimenti di Patria, che hanno fatto grande l’Italia nella battaglia al barbaro invasore, sul Piave, durante il Risorgimento e nella guerra di Liberazione. Si pensi a quanti hanno perso la vita per l’ideale in cui credevano e si sono messi al servizio della causa comune combattendo nelle forze armate d’aria, terra e mare.

L’Italia non dimentichi e corra in soccorso dei propri figli dovunque siano impegnati in combattimento. La diplomazia ed il rispetto delle regole internazionali siano gli strumenti, ma si riportino al più presto in Patria i Marò.

Viva l’Italia!

Di seguito il link alla canzone del Piave

http://www.youtube.com/watch?v=KS2omJCMpuk

Nuova rubrica: Storie Parmigiane

Parte oggi la nuova rubrica “Storie Parmigiane”. Di volta in volta verranno proposti in forma di racconto le vicissitudini del parmigiano “Tonio”, personaggio assai caratteristico, dalla lamentela facile, per questo soprannominato “Tonio Brangonio”, dal dialetto “brangogner”.

Tonio racconterà di Parma, la sua città, di ciò che funziona e tante volte invece si lamenterà dei disservizi. Un viaggio divertente e confidenziale attraverso occhi critici della città di Parma.

Passato l’inverno Tonio pensò di fare un giro in centro per respirare un po’ della parmigianità che c’è di qua dall’acqua*. L’ultimo giro risaliva al periodo natalizio dove in piazza i grillini avevano posizionato un catafalco strano, un incrocio tra un missile e una moschea in miniatura, con delle biciclette finte intorno, che dicevano essere l’albero di Natale. Passati ormai diversi giorni da allora, Tonio attraversò il ponte di Mezzo e si trovò in via Mazzini. Proprio mentre si stava dirigendo in piazza vide da lontano una scena strana, quasi da circo. Due saltimbanchi con tanto di cappello colorato, vestito degno della troupe di Togni e birilli, avevano completamente invaso i portici. I due facevano saltare in aria birilli e clave e attiravano i passanti cercando di spillare loro qualche soldo. Qualcuno li chiamava artisti di strada, Tonio li ribattezzò subito rompiscatole di strada, in quanto di artistico avevano ben poco, forse solo il vestito. A parte il fatto che tali spettacoli devono essere autorizzati e quelli sicuramente non li erano, i pagliacci occupavano abusivamente il suolo pubblico importunando i passanti. Pazienza, pensò Tonio, contenti loro… Ma ad un tratto Tonio si rese conto che dietro i due giocolieri stavano sdraiati su alcuni cartoni in scarse condizioni igieniche tre cani di grossa taglia che guardavano con compassione i saltimbanchi. Tonio lo diceva che gli animali capiscono più degli uomini… Ma la cosa stranaera era che i cani se ne stavano buoni buoni, come se fossero stanchissimi da non riuscire ad alzarsi o se fossero sedati. I due pseudo artisti sfruttavano i cani come attrattiva pensando di fare qualche soldo in più. Tonio rimase molto turbato e dispiaciuto per quei poveri cani al seguito dei giocolieri. Una volta pensò Tonio – qualche mese fa – questo non accadeva… Bisogna protestare col sindaco!

Tonio allungò il passò e arrivò subito in piazza, dove fu felice di non trovare più il “missile natalizio”. Con sua grande sorpresa però vide diversi cumuli, quasi piccole montagne nere di sporcizia, poste agli angoli della piazza. “Dove siamo, in un campo da motocross o in discarica?” pensò Tonio. Non era un campo da motocross, ma la piazza che sotto gli occhi di un inerme Garibaldi ospitava grandi cumuli di neve, frutto delle nevicate invernali che ormai ghiacciate erano diventate nere dalla sporcizia e dallo smog. Una volta, pensò Tonio – qualche mese fa – questo non accadeva. La neve veniva ammucchiata e portata via dalla piazza con appositi furgoncini. Protesterò col sindaco!

“Questo modo grillino di gestire la città mi fa venir voglia ed brangogner”, disse Tonio. “Per oggi ne ho avuto abbastanza”, proseguì Tonio e voltati i tacchi tornò a casa.

*in parmigiano: si intende il centro storico che sta ad est del torrente Parma

Appuntamento alla prossima avventura di Tonio Brangonio.

Eletti i Presidenti è tensione a 5 stelle

Sabato scorso sono stati eletti i Presidenti di Camera e Senato. Se a Montecitorio la maggioranza della truppa Pd non lasciava dubbi sulla scelta interna al centro sinistra che ha portato alla presidenza Laura Boldrini, lo stesso non si può dire per Palazzo Madama, dove Pietro Grasso è stato eletto anche con i voti di alcuni dissidenti del movimentio a 5 stelle.

Quasi subito sono tuonati i twit di Grillo che – annunciando una corta legislatura – invitava a trarre le conseguenze da ciò che avevano fatto, quei parlamentari che avevano votato diversamente da quanto era l’indicazione del gruppo grillino, ovvero scheda bianca. Qualcuno si è detto pronto a dimettersi e nelle prossime ore si svolgeranno incontri dove il movimento di Grillo affronterà la situazione. Intanto nella rete i sostenitori a 5 stelle si dividono e Grillo lancia un monito contro gli inciuci che potrebbe sortire la presidenza della Repubblica a D’Alema.

Infatti il Parlamento sarà chiamato presto ad esprimersi per dare la fiducia al governo e per l’elezione del Presidente della Repubblica. L’on. Alfano ha lanciato un’ancora di salvezza al Pd, dicendosi pronto a sostenere un esecutivo democratico a patto che alla presidenza della Repubblica sia eletto un uomo di centro destra. “Inaccettabile” la risposta di Bersani.

L’impressione è che con la pioggia di questi giorni a Roma si sia ancora in “alto mare e si navighi a vista”.

                                                                                                     Matteo

L’immigrazione in America, leggi contro gli stranieri

La rubrica “Scriveva Taliani” riprende oggi il tema dell’immigrazione già affrontato nei giorni scorsi.

Mi è capitato di leggere un discorso di Benito Mussolini del 28 giugno 1923.
L’occasione era un incontro organizzato dall’associazione italoamericana con l’ambasciatore degli Stati Uniti, Richard Washburn Child, a Palazzo Salviati, in Roma. Un passo che pare di un’attualità  imbarazzante mi ha particolarmente incuriosito.
Al di là  dei reciproci ringraziamenti sulla «collaborazione pratica fra i due popoli», il duce infatti accennava, testuale, al problema dell’emigrazione: «Mi limito soltanto a dire che l’Italia vedrebbe con soddisfazione aprirsi nelle maglie alquanto rigide dell’Immigration bill un varco tale da consentire di aumentare il contingente emigratorio per il Nord America e vedrà , con altrettanta soddisfazione, l’impiego di capitale americano in imprese italiane». Sono affermazioni che sembrano non avere gli ottantacinque anni che hanno se non fosse per l’inversione di ruolo riguardante il nostro Paese. Ma che cos’era l’Immigration bill?

Mario Taliani

Inviato il 10.06.2008

Pubblicato il 23.06.2008

Di seguito la risposta di Romano

http://www.corriere.it/romano/08-06-23/01.spm

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