Eletti i Presidenti è tensione a 5 stelle

Sabato scorso sono stati eletti i Presidenti di Camera e Senato. Se a Montecitorio la maggioranza della truppa Pd non lasciava dubbi sulla scelta interna al centro sinistra che ha portato alla presidenza Laura Boldrini, lo stesso non si può dire per Palazzo Madama, dove Pietro Grasso è stato eletto anche con i voti di alcuni dissidenti del movimentio a 5 stelle.

Quasi subito sono tuonati i twit di Grillo che – annunciando una corta legislatura – invitava a trarre le conseguenze da ciò che avevano fatto, quei parlamentari che avevano votato diversamente da quanto era l’indicazione del gruppo grillino, ovvero scheda bianca. Qualcuno si è detto pronto a dimettersi e nelle prossime ore si svolgeranno incontri dove il movimento di Grillo affronterà la situazione. Intanto nella rete i sostenitori a 5 stelle si dividono e Grillo lancia un monito contro gli inciuci che potrebbe sortire la presidenza della Repubblica a D’Alema.

Infatti il Parlamento sarà chiamato presto ad esprimersi per dare la fiducia al governo e per l’elezione del Presidente della Repubblica. L’on. Alfano ha lanciato un’ancora di salvezza al Pd, dicendosi pronto a sostenere un esecutivo democratico a patto che alla presidenza della Repubblica sia eletto un uomo di centro destra. “Inaccettabile” la risposta di Bersani.

L’impressione è che con la pioggia di questi giorni a Roma si sia ancora in “alto mare e si navighi a vista”.

                                                                                                     Matteo

L’immigrazione in America, leggi contro gli stranieri

La rubrica “Scriveva Taliani” riprende oggi il tema dell’immigrazione già affrontato nei giorni scorsi.

Mi è capitato di leggere un discorso di Benito Mussolini del 28 giugno 1923.
L’occasione era un incontro organizzato dall’associazione italoamericana con l’ambasciatore degli Stati Uniti, Richard Washburn Child, a Palazzo Salviati, in Roma. Un passo che pare di un’attualità  imbarazzante mi ha particolarmente incuriosito.
Al di là  dei reciproci ringraziamenti sulla «collaborazione pratica fra i due popoli», il duce infatti accennava, testuale, al problema dell’emigrazione: «Mi limito soltanto a dire che l’Italia vedrebbe con soddisfazione aprirsi nelle maglie alquanto rigide dell’Immigration bill un varco tale da consentire di aumentare il contingente emigratorio per il Nord America e vedrà , con altrettanta soddisfazione, l’impiego di capitale americano in imprese italiane». Sono affermazioni che sembrano non avere gli ottantacinque anni che hanno se non fosse per l’inversione di ruolo riguardante il nostro Paese. Ma che cos’era l’Immigration bill?

Mario Taliani

Inviato il 10.06.2008

Pubblicato il 23.06.2008

Di seguito la risposta di Romano

http://www.corriere.it/romano/08-06-23/01.spm

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