Immigrazione e disoccupazione, perchè abbiamo entrambe

La rubrica “Scriveva Taliani” tratta oggi il tema dell’immigrazione e disoccupazione.

Sono ormai noti a tutti noi i dati preoccupanti sulla disoccupazione in Italia, per non parlare di quella giovanile che addirittura raggiunge il 30 per cento. Sarà  pure una semplice coincidenza, ma nel nostro Paese la percentuale dei disoccupati risulta essere la stessa degli immigrati presenti e regolarmente impiegati nelle fabbriche.
Non sarebbe ora di «studiare» se esiste una correlazione tra questi due dati e che, forse, da noi il problema non  tanto la «mancanza del lavoro» quanto l’assenza della «cultura al lavoro»?

Mario Taliani

Inviato il 15 gennaio 2012

Pubblicato il 6 febbraio 2012

Di seguito la risposta

http://www.corriere.it/lettere-al-corriere/12_Febbraio_06/Immigrazione-e-disoccupazione-perche-abbiamo-entrambe_bcabfb8c-508b-11e1-aa9f-fca1e0292c07.shtml

Si insedia il Parlamento e il Governo?

Di ritorno dopo alcuni giorni all’estero trovo una situazione politica nazionale sostanzialmente immutata rispetto al giorno dopo le elezioni.

Oggi si aprono le porte di Montecitorio ai nuovi parlamentari e la strada per il governo pare ancora molto tortuosa. Ricapitoliamo.

Il Pd pare avere definitivamente chiuso ogni possibilità di un governissimo col Pdl. Lo stesso Pd chiede a Grillo come intenda comportarsi e chiede sostegno ai cinque stelle. Beppe Grillo risponde in rete: “se i cinque stelle votano la fiducia a chi ha distrutto il paese lascio la politica”.

La situazione risulta quindi molto complessa e l’impressione è che se si riuscirà a trovare una maggioranza questa durerà giusto il tempo per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, fare alcune riforme, prima di tutto quella elettorale, e poi si tornerà alle urne.

L’unico elemento di novità capace di sottrarre consensi a Grillo oggi pare essere il sindaco di Firenze Renzi, nonostante si abbia l’impressione che nel Pd l’apparato non lo sponsorizzi più di tanto. La sua candidatura insieme all’enorme successo grillino a mio avviso apre le porte alla Terza Repubblica, che vedrà così la geografia politica cambiare, il rinnovarsi della classe dirigente e aprire ad un nuovo contesto che speriamo sia foriero di benessere per il paese.

                                                                                                      Matteo

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