ULTIM’ORA: IL PAPA SI DIMETTERA’

Il Papa lascia il pontificato dal 28 febbraio. Lo ha annunciato personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.La «ingravescentem aetatem» cioè l’età avanzata: il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. «Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile2005. Nel mondo di oggi,soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti». Il Papa si trovava davanti al collegio cardinalizio e alla Casa Pontificia riunite per un concistoro di canonizzazione, è la notizia è stata accolta nel più profondo silenzio e con smarrimento. Il papa ha indicato il 28 febbraio per il termine del pontificato e chiesto che si indica un conclave per l’elezione del successore. Nell’annunciare in latino la sua decisione di dimettersi, il Papa aveva una voce solenne ma serena, e il volto un pò stanco.

10 febbraio “Giorno del Ricordo”

In occasione del 10 febbraio, giorno del ricordo, riproponiamo l’intervento che Matteo Agoletti era solito portare all’attenzione del consiglio comunale per ricordare i martiri delle Foibe.

10 febbraio: Giorno del Ricordo

Agoletti (IpP): verità storica come parte integrante della cultura e tradizione di un popolo

  Dopo la Giornata della Memoria, ritengo opportuno e doveroso riportare all’attenzione pubblica e delle Istituzioni, il 10 febbraio “Giorno del Ricordo” a memoria dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati.

 L’approvazione da parte del Parlamento italiano della legge che celebra questa giornata, ha restituito dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350 mila connazionali costretti all’esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione delle truppe del maresciallo Tito e alla pulizia etnica nei confronti dei cittadini italiani. 

 Il mio auspicio, rivolto soprattutto alle giovani generazioni, è che la verità storica possa rimanere parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo, al fine di non dimenticare e sedimentare sempre più,  se pur in una realtà ricca ed evoluta come la nostra, i valori e i sentimenti del rispetto, del sacrificio e dell’amor di patria. 

                                                                                                           Matteo Agoletti

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