Domenica al Tardini prima di Parma – Genoa

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Domenica allo stadio Tardini prima di Parma – Genoa andrà in scena la Junior Tim Cup. Ad arbitrare ci sarò io. Ringrazio gli amici del Csi per avermi dato questa opportunità.

Di seguito il link a stadiotardini.it il blog di Gabriele Majo che ringrazio per avere dato spazio all’evento.

http://www.stadiotardini.it/2013/02/oratorio-tardini-domenica-mattina-prima-del-lunch-match-col-genoa-la-junior-tim-cup-larbitro-matteo-agoletti-a-stadiotardini-it-unemozione-calciare-il-terreno-d.html

                                                                                                                             Matteo

 

Un’utopia pensioni uguali per tutti?

Continua la rubrica “Scriveva Taliani” che oggi tratta della sempre attuale questione delle pensioni.

Dopo aver letto sul Corriere l’ennesimo articolo sui privilegi pensionistici nei palazzi del potere, da cittadino medio, invio una mia considerazione. Sarà  forse banale e scontata, ma riguarda quella sorta di «domino di distinguo» che negli ultimi decenni è divenuto il sistema Italia: un domino in cui ciascuno di noi cittadini, più o meno consapevolmente ma corresponsabilmente, è divenuto singola tessera, soprattutto in quel ginepraio, ma sarebbe meglio definirlo «groviera» a furia di buchi e finestre apertesi, che è ormai la previdenza pubblica. Proprio su questo argomento le statistiche continuano a evidenziare come quasi la metà  delle pensioni non raggiungano i 1.000 Euro al mese. Il che dovrebbe porre, ma avrebbe dovuto porre anche in passato, chi di dovere nelle condizioni di dare una risposta alla questione del sostentamento dei nostri anziani presenti e futuri. Lungi dal comprendere quanto fosse importante una riforma, la classe politica l’ ha sempre rimandata. E questo nonostante che, come ha affermato l’ Ocse, «…il sistema in Italia abbia, forse, raggiunto la sostenibilità  finanziaria ma non, di certo, la sostenibilità  sociale.» Con le pensioni di «giovinezza» e le rendite di anzianità  svincolate da un’ età  minima, il sistema è condizionato da soluzioni passate che solo politiche palesemente clientelari potevano partorire. E’ triste constatare come solo ora ci si incominci a chiedere del perchè dell’ intangibilità  dei «di ritti acquisiti». Utopicamente sarebbe da domandarci del perchè non sia possibile adottare una previdenza che eroghi a ciascun anziano il medesimo trattamento. Sarebbe infatti ormai necessario adottare la dottrina del «un anziano, una pensione», abolendo le pensioni di anzianità , rivedendo al ribasso la stortura dei diritti acquisiti (… chi ne beneficia avrà  di certo una «scorta» economica adeguata!), lasciando solo un trattamento di vecchiaia di importo uguale per tutti. E questo indipendentemente, per esempio, dall’ avere fatto il banchiere, il bancario o il commesso di banca per cercare di dare maggiore dignità  economica ai nostri anziani, che le misere pensioni sociali oggi non consentono. Se uno Stato educa il proprio cittadino da giovane, perchè non lo dovrebbe assistere da anziano indipendentemente dal ciò che egli ha combinato nel passato? Come il prelievo fiscale viene redistribuito dallo Stato sul territorio per le opere infrastrutturali a far crescere il Paese, così la «ratio» dell’ analogo prelievo previdenziale dovrebbe quello di essere ripartito equamente sui pensionati, rapportandoli alle capacità  reddituali dei soggetti. Considerato che gli italiani rimarranno più o meno una «quantità  finita», allo stesso modo dovrebbe essere quantificabile, anno per anno, il numero delle pensioni da erogare, adottando i prelievi di conseguenza necessari. Comprendo quanto utopistica, illusoria e irrealizzabile possa essere per la mentalità  corrente una proposta del genere, ma forse si riuscirebbe a dare maggiore equità  a chi anziano lo è oggi e una tranquillitàà in più a chi spera di diventarlo un domani. A meno che, perchè è questa la prospettiva, non ci si voglia abituare all’ idea di vedere anziani sempre più immiseriti rovistare nei cassonetti. Anche questa la si potrebbe considerare una scelta, ma ne dobbiamo e ne dovremo essere tutti coscienti! Ricordandoci però che in ogni modo, e termino con quello che definirei un auspicio, sarebbe comunque il caso di cercare di evitare che oltre ai già  fin troppo diffusi Alzheimer e Parkinson ai nostri anziani, e a noi, sia riservato un futuro anche da Umberto D.!

Mario Taliani, Noceto (Pr)

Pubblicato sul Corriere della Sera  il 12 dicembre 2011 su Interventi & Repliche

http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/12/Interventi_Repliche_co_9_111212011.shtml

Tradita la promessa agli elettori

A notte fonda nei giorni scorsi, a colpi di maggioranza, l’amministrazione a 5 stelle ha approvato il bilancio di previsione 2013. Con tutta calma (i termini erano previsti entro la fine del 2012) l’amministrazione comunale ha approvato il bilancio preventivo per l’anno 2013 in una seduta fiume che ha visto la maggioranza imporsi per 19 (non abbiamo notizie del ventesimo consigliere a 5 stelle) a 12, ovvero la totalità dei consiglieri di minoranza.

Tante potrebbero essere le chivi di lettura per quello che è considerato l’atto politico principale di un’amministrazione comunale, mi limito solamente a citare ciò che ha sollevato grandi polemiche e che personalmente considero una forma di grande incoerenza e di poco rispetto per i cittadini.

Il quoziente familiare che nella nostra città era stato declinato come “Quoziente Parma” approvato dallo scorso consiglio comunale all’unanimità, apprezzato dalle amministrazioni da colori politici differenti in tutta Italia, che proprio a Parma erano venite a studiarlo, che in Italia aveva fatto scuola, è stato definitivamente abrogato dalla giunta grillina.

Scelta legittima anche se non condivisibile, se non fosse altro che in campagna elettorale era stato considerato un punto fermo per il futuro, se mai da implementare. Parola di grillini.

In totale incoerenza la giunta è tornata sui suoi passi ed ha definitivamente e con convinzione eliminato il Quoziente Parma. Non è servita a nulla la levata di scudi generale, della politica, ma soprattutto delle associazioni delle famiglie che in tutti i modi hanno tentato di spiegare il valore del quoziente che i pentastellati hanno definito non equo e inutile.

Una  marcia indietro quindi che smentisce le promesse fatte agli elettori.

Ben presto entrerà in funzione il nuovo termovalorizzatore, che secondo le promesse elettorali mai sarebbe stato acceso.

Forse una riflessione politica sarebbe quanto mai necessaria.

 

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