La piazza piena, non succedeva dai tempi delle vittorie europee del Parma, dalla festa per il ritorno in serie A, dalla corsa coi muli del Palio di Parma, dalla partenza della CariParma Marathon. Ieri sera la piazza era piena di parmigiani per ascoltare un comizio, quello di Grillo. Cose da vecchia politica!?! Forse no.
Se la gente di Parma ha deciso di scendere in piazza per ascoltare un comizio politico non è stato per la nostalgia della Prima Repubblica e nemmeno credo per rendere omaggio al lavoro amministrativo del sindaco e della giunta, ma per cercare qualche elemento di novità e cambiamento in un panorama politico per nulla entusiasmante.
E’ giusto dire che l’intervento di Grillo si è dimostrato per quello che il personaggio rappresenta, un comico che disquisisce di politica. E per certi toni e alcuni contenuti credo possa essere risultato anche condivisibile.
Lo Tsunami grillino a Parma è arrivato ieri sera in piazza, ma soprattutto un anno fa in occasione delle amministrative.
Tuttavia il problema è un altro, presto si andrà al voto e i meccanismi di una legge elettorale che fa nominare i parlamentari nelle stanze di palazzo e presuppone accordi post elettorali per la governabilità del paese, pone molta disaffezione della gente verso la politica. Gli ultimi sondaggi ipotizzano un’astensione addirittura superiore al 30% dell’elettorato.
Paradossalmente vi è stata più mobilitazione popolare per le primarie.
In occasione delle ultime elezioni amministrative i parmigiani hanno affidato la guida della città alla faccia pulita del Sindaco del movimento a cinque stelle forse perchè ormai più inclini a sopportare errori dovuti all’inesperienza nella gestione della cosa pubblica piuttosto che quelli causati dall’eccessiva confidenza con la materia.
Al prossimo appuntamento elettorale il mio auspicio è che nonostante il vento forte dell’antipolitica, gli italiani scelgano insieme esperienza e capacità della futura classe politica e la classe politica sappia innovarsi e interpretare con responsabilità il difficile momento del Paese.
Matteo