I candidati alle elezioni politiche italiane e il “familismo amorale” di Edward C. Banfield

La rubrica “Scriveva Taliani” guarda alle candidature delle liste elettorali ed ecco sorgere spunti per le teorie del politologo statunitense E.C. Banfield.

Caro Romano,

mentre s’innalza il livello dello scontro politico in vista delle prossime elezioni, nel nostro paese si conferma la bassezza del sistema di scelta dei candidati. Scorrendo, infatti, le liste depositate non si può non sorridere amaramente nel vedere certi imbarazzanti “apparentamenti”. C’e’ chi non si candida per piazzare la moglie, c’e’ chi si candida sistemando anche la compagna e c’e’ chi ripropone la cognata. Ma, forse, non ce ne dovremmo scandalizzare più di tanto! Non sono, questi, esempi dellormai consolidato italico “familismo”? Caratteristica che da sempre impera in Italia? A parte quella politica molte “baronie”, in particolar modo universitarie e ospedaliere, sono infatti altrettanto sgradevolmente manifeste ed ipocritamente tollerate. E difficilmente sradicabili. Ma se il nostro paese e’ nella situazione che conosciamo non crede che ci sia proprio anche per questo? E che, su scala nazionale, in Italia sembra trovare applicazione l’ormai datato “familismo amorale” di Edward C. Banfield?

Cordiali saluti,

Mario Taliani

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