Oggi nella rubrica “Scriveva Taliani” si affronta il tema della democrazia con riferimento a Piero Gobetti e al “terrorismo fiscale”.
Caro Romano,
nei giorni scorsi Virginio Rognoni, ex-vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, è intervenuto sul Corriere della Sera con uno scritto dal titolo che credo meriterebbe essere approfondito. Il leggere “Rinnovare, non eliminare, i partiti se vogliamo salvare la democrazia”, con i suoi riferimenti storici, mi ha fatto tornare in mente una frase che mi pare sia da attribuirsi a Piero Gobetti. Così scriveva infatti ai suoi contemporanei il giovane politico “Il fascismo è il legittimo erede della democrazia italiana, eternamente ministeriale e conciliante, paurosa delle libere iniziative popolari, oligarchica, parassitaria e paternalistica.” Essendo in vena di “cattivi pensieri” (come molti miei connazionali del resto, alle prese con il rischio di un incombente regime di “terrorismo fiscale”!) visto il caos del tutti contro tutti con cui affronteremo le prossime elezioni politiche, sarei quindi curioso di chiederle cosa ci potrebbe accadere se non si dovesse “salvare la democrazia”? Dopo il fallimento suicida del Ventennio dovremmo aver imparato che “la più onesta delle dittature non vale la più disonesta delle democrazie”, ma, provocatoriamente, le chiedo: è davvero sempre stato cosi? E che non esistono altre alternative? Nel senso che la democrazia non ha, o sarebbe meglio non avesse, possibilità di altri eredi?
Cordiali saluti,
Mario Taliani
Mi piace:
Mi piace Caricamento...