Gli Stati membri salvino l’Erasmus

Una notizia decisamente preoccupante per gli studenti in riferimento all’Erasmus: l’Unione Europea, potrebbe ridurre drasticamente gli aiuti agli studenti comunitari. Il programma di mobilità accademica Erasmus, infatti, come ha dichiarato il portavoce del commissario Ue al Bilancio Patrizio Fiorilli, “è a corto di denaro”.

Fonti della CE affermano nello specifico che non ci saranno problemi a pagare gli studenti iscritti all’Erasmus nel corso precedente e neppure per coloro inseriti nel programma di questo primo semestre; le complicazioni dunque cominceranno con il pagamento delle borse di studio del secondo semestre, vale a dire a partire dal prossimo febbraio. La maggior parte degli aiuti agli studenti per il periodo che va da gennaio a settembre sono già stati pagati, però per quel che riguarda questo anno manca ancora da pagare un 30%.

In realtà in questo caso, come hanno ben spiegato i giornali che hanno seguito da vicino la questione, la mancanza di fondi è dovuta a decisioni di singoli Stati alle prese con la crisi economica, e quindi costretti a tagliare anche gli stanziamenti per il fondo sociale europeo, da cui Erasmus dipende.

Il deputato francese Alain Lamassoure, presidente della Commissione Bilancio della Ue, aveva lanciato l’allarme: “Gli Stati rifiutano di rimpinguare il budget 2012 del fondo”, aveva detto. “Siamo arrivati a 129 miliardi di euro, che non bastano per far fronte a tutti i pagamenti di quest’anno, secondo le previsioni di spesa della Commissione e del Parlamento”. E per il 2013 la situazione è peggiore: la richiesta della Commissione per far fronte a tutte le spese ammonta infatti a 138 miliardi di euro.

Allo scopo di trovare una soluzione al problema, la Commissione Europea si riunirà il prossimo 23 di ottobre con il Consiglio dei Ministri ed il Parlamento Europeo. L’obiettivo è quello di arrivare ad un accordo in modo da recuperare il denaro mancante.

L’Erasmus è una straordinaria opportunità formativa che contribuisce a farci sentire sempre più Europei.

Gli Stati membri salvino l’Erasmus.

                                                                                                               Matteo

Anche al mare c’è Monti

 

COMUNICATO STAMPA

Il direttivo giovani Udc Emilia Romagna a Parma “twitta” con Roma

In fase di definizione una convention in Romagna

 

 Bologna,16/10/2012

 

Si è tenuto nei giorni scorsi a Parma l’incontro programmatico del direttivo dei giovani Udc dell’Emilia Romagna. La serata guidata dal coordinatore regionale Martino Mercatali ha visto la presenza dei rappresentanti provinciali dei giovani del partito di Pierferdinando Casini giunti da tutte le città capoluogo della regione.

Numerosi sono stati i temi discussi durante la riunione, dalle situazioni amministrative locali, alle questioni universitarie, dall’imposizione fiscale al mercato del lavoro, oggi sempre più difficile meta per tanti giovani laureati.

Proprio su questo tema è intervenuto in video conferenza  dalla città di Modena il coordinatore regionale dell’Udc Davide Torrini, che nel salutare ed augurare buon lavoro al direttivo dei giovani ha espresso le sue considerazioni sulla materia dando la propria opinione e spiegando le iniziative parlamentari messe in atto dal partito. E sempre per restare in ambito tecnologico, sul piano della comunicazione politica, che oggi sempre più viaggia attraverso blog e social network, non sono mancate “twittate” con Pierferdinando Casini e Mauro Libè da Roma e foto prontamente postate su facebook dove sono state taggate e commentate in diretta.

Per la provincia di Parma erano presenti: Filippo Ziveri, Francesco Motta, Leonardo Quadrini e Carlo De Salvo,oltre ai già noti Matteo Agoletti, Matteo Calestini e Stefano De Matteis.

Il direttivo regionale ha però in serbo presto un’iniziativa che coinvolgerà il mondo dell’impresa e si svolgerà all’inizio di dicembre in Romagna presso una struttura della riviera. Il convegno che avrà una durata di due giorni, è ancora in via di definizione, ma coinvolgerà i giovani della regione e del nazionale, insieme ad altri giovani provenienti, dall’associazionismo, dall’università e dal mondo dell’impresa che si daranno appuntamento insieme a tecnici e parlamentari per approfondire i temi in discussione.

Molti dettagli ancora sono da definire, ma anche attraverso twitter pare emergere un possibile titolo dell’iniziativa, molto evocativo circa la politica dell’Udc: “Anche al mare c’è Monti…”

Via i listini bloccati

I recenti fatti relativi alla regione Lazio e poi alla regione Lombardia, credo impongano serie riflessioni per la classe politica. In un contesto generale ampio, dove si discute di Province, di spending review, di nuova legge elettorale, penso sia corretto anche ripensare la Regione dal punto di vista delle funzioni, delle risorse e della spesa.

Tale processo deve essere mirato a garantire più efficenza nella gestione dell’ente, eliminare gli sprechi ed avvicinare gli amministratori ai cittadini. Così anche la legge elettorale regionale potrebbe essere migliorata e continuando a garantire la preferenza sulle liste su base proporzionale, si potrebbe invece mettere mano ai listini bloccati. Essi rappresentano su chiave regionale i nominati dalle segreterie politiche che troviamo anche nel “Porcellum” per l’elezione dei parlamentari.

Le stesse regioni hanno la facoltà di portare variazioni alla legge regionale, così come hanno già fatto in maniera diversa tra loro Puglia, Sicilia, Toscana e Calabria.

Mi piacerebbe quindi che le stesse assemblee legislative regionali, approfittando del momento politico particolare, valutassero alternative e abrogassero i listini bloccati.   

                                                                                                                       Matteo

La ragione di Elvio

Ieri è andato in scena il secondo consiglio comunale della settimana. Dopo mesi di letargo infatti il parlamento cittadino pare essersi svegliato tutto d’un tratto.

E così si è sviluppata una discussione di due ore e mezza sulle regole per la scelta dei rappresentanti del comune nelle società partecipate. Un documento di indirizzo, come del resto la stragrande maggioranza di quelli discussi dall’inizio del mandato, apprezzabile, ma nella sostanza privo di valore, in quanto il sindaco potrà procedere alle nomine come accaduto fin’ora senza doverne  rendere conto al consiglio e a nessun altro.

Per questo riporto l’estratto della dichiarazione di voto di Elvio Ubaldi (fonte gazzettadiparma.it) che con la sua abilità dialettica e di contenuti ha dichiarato ciò che ragione avrebbe voluto.

Ubaldi (Civiltà Parmigiana): “Ho assistito annoiato al dibattito. E’ un atto inutile, il sindaco potrà, come prima, fare grossomodo quello che crede e darà giustificazioni se riterrà opportuno. A me dispiace vedere un Consiglio che perde tanto tempo in atti di per sé poco utili. In pratica, dall’inizio del mandato”.

                                                                                                           Matteo

Il bilancio non è più in dissesto

Lo dice l’assessore Capelli nella sua relazione che introduce il dibattito circa la relazione del commissario Ciclosi che aveva quantificato il debito dell’ente per 1.2milioni di euro.

Secondo l’assessore infatti il patrimonio netto del solo Comune è 524 milioni, quello delle società partecipate è positivo per 112 milioni(senza considerare i debiti di Spip, sale a 161 milioni). Quindi l’attivo “è di gran lunga superiore al debito”.

I problemi restano complessie la situazione è tutt’altro che rosea, anche se non c’è un quadro di dissesto. Per uscire dalle difficoltà serve la collaborazione di banche e creditori, dice Capelli. Pesano anche proventi per 45 milioni di euro che il Comune fatica ad incassare (causa ritardi).

Capelli sottolinea che il dato di 1,2 miliardi di debiti di cui parlava la relazione di Ciclosi nasce da meri dati contabili. In quel dato, ad esempio, veniva conteggiato l’intero debito di Autocisa Spa, di cui però il Comune è azionista con una quota molto piccola e di quel debito non sarà chiamata a rispondere. In realtà il debito di Comune e Partecipate insieme è di 607,8 milioni, a fronte di un patrimonio netto totale di 636 milioni.

Secondo la compagine a 5 stelle, la situazione economica resta quindi degna di grande attenzione, ma non appare così catastrofica come era stata dipinta nei mesi scorsi e come di recente l’ha definitita il sindaco di Reggio Emilia.

Un consigliere di minoranza ha associato l’attuale assessore al bilancio al suo predecessore, per avere la stessa visione politica economica del comune di Parma.

Non avranno mica ragione loro?

                                                                                                                           Matteo

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