Riportiamo l’intervento del dottor Glauco Santi, responsabile regionale Udc dei rapporti col mondo cattolico, in merito all’approvazione da parte del consiglio comunale di Parma del Registro delle Unioni Civili.
I Dico alla “parmigiana”
Il 12 maggio 2007 un milione e trecentomila persone gremivano Piazza San Giovanni a Roma. Il sottoscritto guidava un gruppo di parmigiani, avevamo noleggiato un pullman, per dire il nostro Si’ alla famiglia fondata sul matrimonio e tutelata dalla nostra Costituzione e un No netto all’ipotesi Pollastrini-Bindi dei Dico, Diritti delle persone conviventi. Quella imponente manifestazione popolare riuscì a fermare il progetto di legge. Ma si sa’: il lupo perde il pelo ma non il “vizio”, e i Dico fatti uscire dalla porta, piano piano li si e’ voluti far rientrare dalla finestra. La “finestra” dei Comuni. Una operazione a macchia di leopardo che ha portato il pomeriggio di giovedì 25 ottobre 2012 il Consiglio Comunale di Parma ad approvare ad amplissima maggioranza, 30 si’ e 2 no, il registro sulle unioni civili, veri Dico alla “parmigiana”.
Hanno votato a favore il Movimento 5 Stelle, il Pd, Pdci e i consiglieri Ubaldi, Guarnieri e Ghiretti. Gli unici a votare contro sono stati i consiglieri, Pellacini, Udc, e Buzzi, Pdl. A questi due consiglieri comunali va il mio plauso sincero.
Sinistre, Grillini e alcune Liste Civiche si sono stretti la mano attorno a una visione decisamente relativista della famiglia. Oltretutto facendo una grande confusione fra ciò che e’ di diritto pubblico e quindi di interesse pubblico, e ciò che invece e’ e deve rimanere nel privato. Laddove sono stati istituiti tali registri hanno avuto risibili e scarsissime adesioni, mancando quindi di gradimento fra la popolazione. Basti pensare alla stessa citta’ di Bologna il cui registro in 12 anni non ha avuto la benche’ minima adesione. Di cosa stiamo parlando? Essi rappresentano soprattutto intenti puramente ideologici, essendo altre le priorità e le necessita’ della gente e delle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Sono ormai lontani i tempi in cui la città di Parma era da tutti additata quale esempio di politiche per la Famiglia. Eppure basterebbe essere fedeli alla nostra Carta Costituzionale. Non e’ poi così difficile.