Renzi a Parma

 

Credo che del week end parmigiano appena trascorso oltre che alla vittoria sulla Sampdoria e del cambio di modulo voluto da Donadoni, non si possa non parlare della presenza di Matteo Renzi a Parma.

Ho seguito il tutto dalla stampa, dai media on line e dai social network. Ritengo però che la tappa parmigiana abbia avuto successo, con tanto di pubblico dentro e fuori dal cinema Astra. Dai resoconti di chi c’era si capisce che i presenti erano per la maggior parte venuti spontaneamente – per intenderci – per la buona riuscita in termini di presenze non ha lavorato la regia del partito. Questo elemento testimonia quanto intorno a Renzi si stia creando un clima di entusiasmo e di consenso, che in termini politologici definirei di opinione. Sicuramente il momento politico chiede discontinuità rispetto al passato e il fatto di essere l’outsider di turno, giovane, con la capacità e l’esperienza amministrativa del sindaco, con un linguaggio concreto, molto restio al politichese e alla vecchia classe dirigente, giovano non poco al numero uno di Palazzo Vecchio.

L’essere contrario al 18 politico e a quel modo di fare che alla fine degli anni sessanta ha cominciato ad affossare il merito, come dichiarato sabato a Parma, la contrarietà ai finanziamenti ai partiti, ai vitalizi, ai super stipendi di parlamentari e dirigenti, sono temi chiari e molto cari ai cittadini.

Che Renzi fosse diverso rispetto al resto del Pd lo si era capito da tempo e le sue uscite pubbliche anche sulle reti Mediaset lo testimoniavano. Anche la triste uscita di Marchionne dei giorni scorsi penso lo abbia fatto crescere in simpatia, non tanto per il tono e la sostanza della risposta del sindaco toscano, quanto per l’effetto di poca  simpatia che suscita Marchionne.

Dal punto di vista politico la sfida è in corso, comunque vada credo che Renzi uscirà molto rafforzato dalle primarie, che costituiscono un’ipoteca importante per il suo futuro, non in termini di ritorno da “poltronificio” ma in sede di autorevolezza politica. I temi e gli obiettivi di Renzi hanno poco a che spartire con la foto di Vasto, al contrario guardano all’Europa con una visione liberale che si ispira a Obama e a Blair e che potrebbe tranquillamente raccogliere consensi su tutto l’arco costituzionale, se non fosse ridotta al solo Pd.

Sul panorama politico nazionale si mostra come elemento di novità che vuole raccogliere anche quel consenso che altrimenti si manifesterebbe come voto di protesta a favore di Grillo.

Le politiche della prossima primavera si avvicinano e forse qualche novità potrebbe realmente concretizzarsi.

                                                                                                               Matteo

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