Mi inserisco nel dibattito politico amministrativo cittadino in quanto preoccupato per lo sviluppo socio-economico della nostra città. Non intendo né fare polemiche, né disquisire di termovalorizzatore e sicurezza, peraltro temi degni di particolare attenzione sui quali in questi giorni è concentrato il dibattito pubblico.
Tengo invece ad affrontare la questione riguardante le due grandi vocazioni della nostra città: ovvero agroalimentare e cultura. Questi due temi insieme rappresentano la forza trainante dell’economia locale e costituiscono un volano importante anche per altri settori.
L’agroalimentare a Parma, brilla di luce propria, tuttavia ritengo fondamentale creare quelle condizioni necessarie affinchè possa a buon diritto restare il fiore all’occhiello del food made in Italy. Al prodotto tipico, alle aziende di trasformazione e al settore metalmeccanico collegato vanno infatti dati gli strumenti per essere sempre più competitivi. In questo senso ritengo di primaria importanza guardare al settore fieristico con l’intento di salvaguardare Cibus dagli sgambetti di Pastatrend e al tempo stesso prepararsi all’Expò 2015 con l’obiettivo di giocare un ruolo importante. Così come già più volte sottolineato da me in consiglio comunale, ribadito in occasione dei patti parasociali di Sogeap, occorre promuovere ancora una volta il “sistema Parma” coinvolgendo pubblico e privato per salvare e rilanciare il nostro aeroporto, offrendo anche nuove opportunità con interventi strutturali per i velivoli cargo. Oltre a questo chi ci amministra deve far valere le proprie ragioni al tavolo del governo e non accettare la logica populista dei troppi costi e nessun investimento. Perché così rischiamo di fermare la crescita, perdere in competitività e non essere più attrattivi. Perderemo i nostri giovani ed il benessere generale calerà.
Allo stesso modo la cultura rappresenta un investimento e un volano per l’economia. Le recenti edizioni del Festival Verdi così come le mostre su Correggio e il Parmigianino, oltre alla stagione lirica, hanno consentito a Parma di elevarsi sul tetto del mondo con un’offerta unica ed irripetibile, capace di una grande proposta culturale e di muovere appassionati e turisti da ogni parte del globo. Questo, per il tessuto economico della nostra città, per il commercio, per la ricettività alberghiera, per la ristorazione, per il prodotto tipico, rappresenta una grande opportunità, in grado di muovere l’economia e promuovere il brand Parma.
I recenti dati emersi circa le difficoltà di Festival Verdi, del teatro Regio e il conseguente calo di presenze, la seria possibilità che lo scalo aeroportuale di Parma finisca in serie “D”, la mancanza di progettualità e la logica del “più c’è crisi meno spendo” mi preoccupano molto per il futuro della mia città che vorrei sempre più attrattiva, moderna e capace di offrire opportunità di benessere e lavoro.
Matteo